venerdì 3 maggio 2013

C'è da avere così tanta paura del colesterolo alto?

"Non posso mangiare uova, ho il colesterolo alto", "usi il burro? Ma sei pazzo, e il colesterolo?", "ho mangiato troppo formaggio, avrò il colesterolo a mille!". Quante volte sentiamo pronunciare queste frasi, legate a dei dogmi che ormai si sono radicati nelle nostre menti e difficilmente cancellabili. Il colesterolo è considerato come un orribile e insidiosa sostanza che si deposita sulle pareti delle nostre arterie occludendole senza pietà causando malattie coronariche fino ad avere un infarto. Alcuni a questo punto alzeranno la mano dicendo, "ma c'è il colesterolo buono e quello cattivo!". Questo è un aspetto dell'ipotesi lipidica che solo alcuni considerano, per la maggior parte infatti il colesterolo è cattivo, punto e basta. Tuttavia, anche questa distinzione tra HDL e LDL, rispettivamente colesterolo buono e cattivo, andrebbe rivisitata in quanto da recenti studi sembrerebbe che la questione sia un po' più complicata. Il colesterolo "buono" conterrebbe a sua volta un colesterolo buono e uno cattivo, stessa cosa per quello "cattivo", inoltre ci sono da considerare altre costanti, ecco perchè esistono degli studi dove si osservano più eventi cardiaci in soggetti con il colesterolo "buono" e viceversa. Questo aspetto lo vedremo in un altro post, per adesso facciamo una cosa alla volta e occupiamoci soltanto del livello ematico di colesterolo totale, che molti pensano ancora che sia solo cattivo. Per quanto riguarda l'ipotesi (infondata) sostenente che i grassi saturi facciano male, clicca qui.


Multiple Risk Factor Intervention Trial
Un famosissimo studio, il Multiple Risk Factor Intervention Trial (MRFIT), cerca di correlare il rischio cardiovascolare al livello di colesterolo in 350 977 uomini e trova che le morti annuali per coronaropatie sono leggermente inferiori per chi ha un colesterolo più basso. Il problema però è che i soggetti di questo studio con il colesterolo più basso hanno un più alto numero di morti totali le cui cause sono di vario genere come infarto, cancro, malattie intestinali, emorragie cerebrali, morti violente, suicidi e alcolismo. Insomma, non ne vale proprio la pena abbassare il colesterolo. Soprattutto, il fatto che il colesterolo sia più alto in coloro che hanno più coronaropatie, non significa che il primo sia la causa del secondo (1).

Il fondatore della cardiochirurgia moderna
Nel 1964 il famoso cardiochirurgo Michael Ellis DeBakey, fondatore della moderna cardiochirurgia il quale fu pioniere nell'uso del cuore artificiale, pubblica una ricerca su 1700 pazienti in cui dimostra che non c'è relazione fra livelli ematici di colesterolo e ostruzione delle arterie (2).

Lyon Diet Heart Study
Nel 1999 viene pubblicato il Lyon Diet Heart Study, nel quale viene mostrato come la dieta mediterranea sia più efficace rispetto alla dieta della American Heart Association del 70% nelle morti totali e del 76 % nelle morti per malattie cardiache. I risultati erano così evidenti che si è dovuto interrompere lo studio per ragioni etiche. Al di la della dieta, ciò che a noi interessa riguardo al colesterolo è che i benefici del regime dietetico sono avvenuti nonostante nei due gruppi presi in esame non siano state trovate differenze nel livello di HDL o LDL, solo un leggero e inconsistente abbassamento del colesterolo totale del 6% (3).

Uffe Ravnskov, il Galileo del colesterolo
Nel 2003 il ricercatore Uffe Ravnskov, uno dei più noti "Galileo" che ha messo in dubbio l'ipotesi lipidica, autore del libro "The Cholesterol Myth", pubblica un articolo sul QJM (Quarterly Journal of Medicine) nel quale nota come il colesterolo alto abbia effetti protettivi contro certe infezioni e processi infiammatori (4)

Il segreto delle statine
Esiste poi una recente corrente di pensiero che mette in dubbio l'efficacia delle statine, ossia i farmaci per ridurre il colesterolo. Esse risultano efficaci (anche se non in maniera particolare e non senza effetti collaterali) soltanto in determinati casi, ossia in soggetti con più di 40 anni e che hanno già avuto un infarto, altrimenti sembrano causare più problematiche che altro. Ciò che viene messo in dubbio ed evidenziato in diversi studi è il motivo per cui talvolta le statine possano effettivamente funzionare. Viene infatti suggerito che le statine in realtà funzionino (quando funzionano) per altri motivi che non hanno nulla ha che vedere con l'abbassamento colesterolo, ma con certe proprietà anti-infiammatorie - come già accennato infatti l'infiammazione è il vero nemico del cuore e di molte altre malattie. In uno studio viene proposta quindi l'idea di un eventuale farmaco con le proprietà anti-infiammatorie delle statine, ma senza le proprietà anti-colesterolo che sembrano solo causare problemi (5).

Framingham
Una pubblicazione dal noto studio di Framingham riporta che c'è una correlazione positiva tra morti di qualsiasi tipo e livello di colesterolo in soggetti di 40 anni, negativa in soggetti di 80 anni, e insignificante in soggetti dai 50 e 70 anni. Cosa vuol dire questo? Nulla! Sembra strano che il colesterolo abbia funzioni addirittura opposte a seconda dell'età, infatti nello studio menzionato viene suggerito di rivalutare l'idea di prescrivere statine in soggetti che abbiano più di 65 anni (6).

Seven Country Study
In uno studio di cohorte sul Seven Country Study, durato 25 anni, viene notato come l'incidenza di malattie coronariche sia associato (ripeto associato, non causato) ad un livello di colesterolo alto. La cosa curiosa però è che considerando tutte le altre cause di decesso, quindi esaminando tutte le morti complessive registrate nello studio, ciò che emerge è che maggiore è il livello di colesterolo, minore l'incidenza di morti, soprattutto dovute a cancro (7).

EUROSTROKE
Uno studio basato sulla collaborazione di diversi centri sparsi per l'Europa, chiamato EUROSTROKE, nel quale vengono indagati i legami tra livelli di lipidi nel sangue e incidenza di infarti trova nessuna correlazione. Sembra che negli uomini un aumento dell' HDL sia associato ad una minor incidenza di infarto, mentre il contrario viene osservato nelle donne (8).

Uno studio di coorte pubblicato su Lancet che prende in esame 13 000 infarti in 450 000 persone trova nessuna correlazione tra livello del colesterolo totale e incidenza di infarto (9)

Uno studio nel 1936 di Landé e Sperry trova nessuna correlazione tra livello di colesterolo e aterosclerosi. (Archives of Pathology 22, 301-312, 1936, ciatato qui 10

Considerazioni
Gli studi sopracitati non provengono da piccoli centri o da frettolose analisi, ma da estensive ricerche condotte da rinomate e pregiate istituzioni. Il colesterolo alto, che viene talvolta riscontrato in soggetti con malattie al cuore si può tutt'al più considerare solo e soltanto come un indice di qualcosa che non va nel nostro organismo e non come il nemico di per se; associazione è diversa da causa. Accusereste voi le forze dell'ordine per essere in genere presenti durante una sparatoria o una rapina? Ecco come sempre più ricercatori si stiano rendendo conto che il colesterolo intervenga in realtà per proteggere le arterie danneggiate da infiammazione, il vero nemico, causato principalmente da troppo stress, troppi zuccheri, troppo fumo e troppo alcool. Come abbiamo visto anche in altri post, l'ipotesi lipidica, quella basata sui grassi saturi che aumenterebbero il colesterolo, il quale a sua volta occluderebbe le arterie, presenta troppe contraddizioni per giungere a delle conclusioni statisticamente significanti.
 

Riferimenti
  1. Serum Cholesterol Level and Mortality Findings for Men Screened in the Multiple Risk Factor Intervention Trial, James D. Neaton, 1992;
  2. Serum Cholesterol Values in Patients Treated Surgically for Atherosclerosis, H. Edward Garret, 1964;
  3. Mediterranean Diet, Trasitional Risk Factors, and Rate of Cardiovascular Complications After Myocardial Infarction: Final Report of the Lyon Diet Heart Study, Michel de Lorgeril, 1999;
  4. High cholesterol may protect against infections and atherosclerosis, Uffe Ravnskov, 2003;
  5. The endotoxin-lipoprotein hypothesis, Rauchhaus M., 2000;
  6. Total serum cholesterol levels and mortality risk as a function of age. A report based on the Framingham data, Kronmal RA, 1993;
  7. Short- and long-term association of serum cholesterol with mortality, Juha Pekkanen, 1992;
  8. Total and HDL cholesterol and risk of stroke. EUROSTOKE: a collaborative study among research centres in Europe, Bots ML, 2002;
  9. Cholesterol, diastolic blood pressure, and stroke: 13,000 strokes in 450,000 people in 45 prospective cohorts. Prospective studies collaboration, 1995;
  10. Archives of Pathology 22, 301-312, 1936, ciatato in History of Recommendations to the Public about Dietary Fat, David Kritchevsky, 1998.  
     
Ulteriori Letture

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